"Dovevi Scegliere me" al Salone del libro

 


Carissimi Nihiller,

partecipare al Salone Internazionale del libro di Torino non è per me una novità, ma stavo pensando a quanto, ogni anno, io mi sia dovuta adeguare a una situazione diversa. 

5 volte, 5 modalità!

Al mio primo Salone, ero persino una dello staff degli organizzatori dello stand. 🥳

Secondo Salone, ho potuto sentirmi una vip in un mega stand (mai più replicato). 😎

Terzo Salone, il covid sposta tutto a ottobre dell'anno seguente. 😥

Quarto, un'edizione bellissima e serena affidata al CSU. 😊

Quest'anno la novità della Libreria Self.  

E non avete idea di che inferno ha scatenato tra noi addetti ai lavori questa novità! Tra i miei problemi personali e le discussioni continue via social, questo Salone, invece di una gioia, è stato un ulteriore stress.

"Dirty Dancing" ci ha insegnato che nessuno può metterci in un angolo.

E se vogliamo essere più seri... anche la Storia ci dimostra che è sempre un errore enorme alzare muri, impedire alle persone di agire come vorrebbero, segregarle in quartieri specifici, riserve indiane, campi... ok, forse ora il discorso si fa anche fin troppo serio. Il paragone è eccessivo, però non c'è sembrato carino sentirci dire: o accettate di prendere posto nella Libreria Self o state a casa. 

Mi è pesato essere costretta ad accettare questo ricatto.

Noi Self lottiamo da anni per dimostrare di essere all'altezza dei libri editi dalle CE. I nostri libri non sono né più brutti né più stupidi, anzi, spesso lontani delle logiche di marketing, i libri self hanno dei contenuti molto autentici e significativi. 

Noi vogliamo stare accanto ai libri delle CE (Case editrici) nelle librerie e nelle fiere, senza essere etichettati. 

Perché le etichette hanno un peso. Sono cariche di pregiudizi duri a morire. Immancabilmente, se faccio i complimenti ai self, arriva qualcuno a dirmi che nei loro libri ci sono errori, refusi... come se non ce ne fossero anche nei libri editi dalla Grandi CE! Vi assicuro, è uno di quei commenti che non reggo più! Non sapete quanto sia dura lavorare su un testo se per un errorino storcete il naso e vi preparate a mettere una stella nella vostra recensione. Siete i primi a fare errori persino in una misera frase da postare su Facebook... dai, su! Non esagerate. Non siate delle inflessibili maestrine dalla penna rossa, cercate di sentire di più le emozioni, le riflessioni che un autore vuole condividere con voi.

Su questo pregiudizio, sul bisogno di controllare la correttezza grammaticale e stilistica degli Autori Self, si fonda l'idea della selezione.

Anche questo punto è discutibile. Il Salone ha ospitato testi di nazisti, fascisti, razzisti, omofobi e adesso dovrebbe essere un problema se in qualche testo self c'è una virgola sbagliata?

Com'è che la libertà d'espressione vale per loro e per noi no? Noi dobbiamo essere controllati... 

Avrei voluto partecipare con un nuovo libro, ma non era ancora pronto. Per stare nei tempi delle selezioni, ho dovuto inviare "Dovevi Scegliere me". Prova superata! Il mio libro ha potuto partecipare per il secondo anno di fila al Salone Internazionale del libro. 


L'aver superato una selezione, ha forse messo a tacere i pregiudizi? No. Ne è arrivato un altro: è tutto truccato, le selezioni sono pilotate.

Capite? Polemiche e amarezze continue, come se non avessi già i miei problemi. 

Le etichette mi stanno strette, ma alla fine ho pensato: perché non farne un orgoglio? Essere Self vuol dire riuscire a fare da soli il lavoro di un autore e della sua casa editrice. Scusate se è poco! Bisogna dirlo! Bisogna vantarsene! E allora sì! Metteteci pure in una zona tutta nostra! Tanto i lettori vedranno solo dei libri, belli come tutti gli altri.

Così è stato. L'Area Self ha avuto un bel po' di vendite e ha suscitato l'interesse dei lettori.

In questo strano esperimento, pieno di controsensi e con delle finalità non chiarissime (non ho ancora capito se finirà di affossarci o se sarà davvero un'opportunità), abbiamo messo tutto il coraggio e la volontà di portare a casa un buon risultato. Come sempre del resto. Ma che fatica!



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