Il retelling

 Carissimi Nihiller,

avete mai sentito parlare di retelling? Ultimamente va molto di moda. Si prende un classico e lo si racconta in modo diverso, adattando la trama al nostro contesto storico e culturale, modificando gli eventi o adottando il punto di vista di un altro personaggio, rimasto marginale e poco esplorato nell'opera originale.

Dalla Disney sono arrivati un sacco di libri che raccontano le classiche fiabe che ben conosciamo (a memoria, ogni singolo dialogo e ogni canzone!) ri-raccontate dal punto di vista dei cattivi. Cattive per lo più. Maleficent, Crudelia, Ursula, ecc...

Sta diventando sempre più ricco lo scaffale di nuovi testi dedicati ai miti della antica Grecia. Ho provato a leggerne un paio, poi ho deciso di lasciar perdere. Soprattutto se scritti da americani o inglesi, trovo che siano troppo lontani dalla cultura mediterranea per capire davvero lo spirito di certe leggende e il carattere degli dei e degli eroi. Se siete interessati alla mitologia, vi consiglio di andare a riscoprire i libri di Luciano De Crescenzo, pensatore attento, originale e spiritoso, con i suoi testi si ride e si impara tantissimo.

Senza saperlo, anni fa ho scritto dei retelling. Non conoscevo questa definizione, forse non esisteva nemmeno, io, per cercare di spiegare il lavoro fatto sui miei libri, li definii dei "remake letterari".  Concetto che era perfettamente in linea con l'idea che avevo allora di scrivere "film su carta". Il mio bisogno di scrivere è derivato dai film, nei miei testi cercavo il giusto compromesso tra letteratura e cinema. Di quest'ultima arte mi piaceva la velocità e l'immediatezza, il dare spazio solo a ciò che è strettamente utile e essenziale alla storia.

Così, un po' per curiosità un po' per gioco, ho preso "Le mille e una notte" e ho cercato di condensarne l'essenza in "L'unica notte".

Ho recuperato "Orlando furioso", studiato in parte al Liceo; ho aggiunto l'"Orlando innamorato" di cui non parla mai nessuno, ma in realtà è importantissimo, è la prima parte dell'"Orlando furioso"; ho segnato tutti i passaggi che vedevano protagonista la principessa Angelica e ho scritto "Angelica Sfuggente".

Entrambi questi romanzi brevi, per me, sono stati motivo di studio personale e di esercizio nella scrittura. Non mi sfiorò nemmeno l'idea di cercare un editore per poterli pubblicare, perché sapevo che non rientravano in categorie già esistenti e non sarebbero stati capiti. Le idee originali sono considerate geniali solo quando arrivano dall'estero. Triste ma crudele verità di questo nostro Paese che sa essere tanto razzista quanto esterofilo. 

Ora potete trovare "L'unica notte" e "Angelica Sfuggente" in "4 fiabe per te". "L'unica notte" ha ricevuto due traduzioni, in spagnolo e in portoghese.


Dunque, visti i miei precedenti, non posso dirmi contraria ai retelling, però mi sembra che si stia esagerando con la loro produzione.

Non sono d'accordo con il "è già stato raccontato tutto", ci sono un'infinità di storie nuove e originali che aspettano di venire alla luce, ed è a queste che bisogna dare priorità. Capito editori e produttori cinematografici? Stupiteci, non adagiatevi sulle mode del momento, che appunto durano un momento.

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