Un mio racconto in Mostra!

Cari Nihiller,

visto che i vari lockdown avevano imprigionato anche la mia creatività e la mia voglia di scrivere (al contrario di quanto è successo a tanti altri che si sono improvvisamente scoperti scrittori! E vabbè, il mondo è bello perché è vario, no?), mi sono imposta di scrivere per cercare di sbloccarmi. Come? Dicendo sì a due occasioni: un concorso letterario e un evento d'arte sui social.

Per il concorso letterario mi sono trasformata in una "veggente" 😂, come vi ho raccontato qualche giorno fa (clicca qui per saperne di più!).

Per l'evento sui social, il mio compito era scrivere un racconto lasciandomi suggerire un'idea da un bellissimo acquarello. Dal 1 al 15 maggio 2021, poesie, racconti e favole ispirati agli acquarelli sono stati pubblicati in alcuni gruppi Facebook che hanno aderito all'iniziativa, colorando un po' il web e regalando un diversivo culturale agli utenti.

Notizia freschissima, di qualche giorno fa, questo evento virtuale diventa reale! Gli acquarelli e gli scritti partecipano a una Mostra! Un'emozione che davvero non mi aspettavo di provare! 😍

Se abitate a Fabriano o nei dintorni, non mancate! 


Questo era l'acquarello che mi era stato affidato per il racconto. 

L'acquarello a 6 mani:
Lorena Massa, Vali Kura Dimroci e Sonia Ricci


Il mio racconto, pubblicato su Letteratura e Cultura al Femminile il 4 maggio 2021:

Orecchini e anelli, che un tempo erano la sua passione, ora restano chiusi in un bauletto, a casa. Inutile portarli quando non si possono esibire. Il bauletto è in bella vista sul comodino, non teme che eventuali ladri possano interessarsi a monili di filo di ferro e pietre colorate, ricordi di viaggi e vacanze estive. I soliti bijoux che non valgono niente, ma hanno un grande valore affettivo. Ognuno di loro la aiuta a riattivare dei ricordi piacevoli, di luoghi e persone lontane, di una vita vissuta con allegria.

Ha appena finito di indossare la sua divisa azzurra. Di tutte le divise al mondo è la più comoda e la meno elegante, lei lo chiama “il mio pigiamone”. Sarà semplice, ma dà grandi responsabilità. Intreccia i capelli con cura, sarà più facile nasconderli sotto la cuffia. Ha una bella collezione di cuffie dalle fantasie più buffe e vivaci che sia riuscita a trovare. Il suo obiettivo: essere un raggio di sole nella stanza. È fermamente convinta nel potere terapeutico del buonumore, e se i coniglietti rosa stampati sulla cuffia di oggi le daranno una mano, ne sarà ben contenta.

Disinfetta le mani ancora una volta. Ha già perso il conto di quante volte ha igienizzato le mani dal suo risveglio all'arrivo in ospedale. Sulla divisa, infila il camice monouso con i polsini elastici che premono sulla pelle. Per far aderire perfettamente il camice deve allacciare con destrezza i lacci dietro il collo e intorno alla vita. Il suo corpo sembra non esistere più. Perde ogni grazia per diventare un corpo che agisce, senza differenze, lontano da ogni stupida superficialità. Mentre indossa i guanti, si porta davanti a un piccolo specchio che le incornicia solo il viso. Quei suoi tratti gentili devono essere coperti con una mascherina. Infine, il dispositivo che sopporta meno, gli occhiali di protezione. Ogni volta che si guarda allo specchio, dopo aver completato la vestizione, le viene da ridere. Una maschera così, avrebbe voluto usarla solo sott'acqua in un mare cristallino, di quelli che si vedono nei film o nei documentari, con i pesci di ogni colore, i coralli rossi e le alghe di un verde brillante. “Andiamo a nuotare per i reparti! In fondo, hanno dipinto le pareti di azzurro... uguale al mar dei Caraibi!”. È un bel talento saper trarre forza dall’ironia.

Foto dell'evento gentilmente fornite dalle organizzatrici. 







My Instagram

Designed By OddThemes | Distributed By Blogger Templates