Cari Nihiller,
come ben sapete, nel corso del tempo, ho pubblicato prima "Mandy", poi "La figlia di Satana" e per finire "Il trio delle meraviglie" arrivando al compimento della mia prima (e al momento unica!) trilogia.
Dopo averci pensato a lungo, finalmente, nel dicembre 2018, ho potuto realizzare un piccolo sogno: unire in un unico volume i tre libri.
Così, in tutte le librerie online potrete trovare "Benvenuti a NihilVille", il libro che raccoglie la trilogia, oppure gli ebook dei tre romanzi con le loro, ormai storiche, copertine da me disegnate.
Oggi voglio condividere con voi due recensioni ottenute da "Mandy", il libro da cui la trilogia ha preso il via.
Si tratta della primissima recensione (che per me fu una sorpresa incredibile!) e dell'ultima, prima della fusione dei tre libri in "Benvenuti a NihilVille".
Recensione di uno scrittore/lettore dal sito ilmiolibro.it. (Qui Link originale)
Siamo a NihilVille, una terra di nessuno in epoca contemporanea. Le vite di Mandy, una prostituta costretta sulla strada dalle circostanze del destino, e di John, un killer professionista assalito da una improvvisa crisi di coscienza, si incontreranno nel momento giusto in cui avranno bisogno l’una dell’altro. Fanno da contorno alla loro storia due personaggi: il protettore di lei, Stan, un criminale nell'animo fin già da adolescente, ed una barbona, che vive nella parte malsana della città, proprio vicino la casa di Mandy. La storia dei quattro si intreccia in un salendo di colpi di scena che costringe ad andare avanti, a leggere senza sosta per scoprire cosa accadrà dopo. Mandy è la più desiderata del locale di striptease dove lavora, eppure di lei traspare un animo gentile, nobile e dal passato incerto, che lascia presagire che quella sua sorte infelice non sia anche il suo futuro, e che qualcosa stia per accadere…
L’autrice tocca i temi della prostituzione e della criminalità in un ambiente decontestualizzato, per metterli in evidenza in modo cristallino ma allo stesso tempo non invasivo, essendo questi intessuti nella trama del racconto. Le vite dei due protagonisti ne sono testimonianze dirette; in poche, veloci, essenziali informazioni trasmettono la visione del proprio stile di vita da una prospettiva oggettiva. Si percepisce nel racconto una forte sensibilità femminile ed un punto di vista originale su temi generalmente trattati in preferenza da uomini.
Un romanzo dalle tinte marwelliane, ben strutturato grazie alle storie dei due co-protagonisti che forniscono un humus a quelle dei protagonisti, rendendo al racconto il giusto spessore. Fatta salva qualche lieve, rara forzatura, è ottima la scorrevolezza del romanzo, armonioso l’inserimento della voce narrante tra i dialoghi. Esaltante il modo in cui, in alcune descrizioni, l’uso di parole indovinate renda l’immagine in modo chiaro ed immediato. Da leggere tutto d’un fiato.
Recensione dal sito "Leggo quando voglio". (Link originale)
Mandy è il primo libro della Trilogia di NihilVille; i due seguenti sono La figlia di Satana e Il Trio delle Meraviglie.
Questo è anche il primo libro che leggo dell'autrice, Anna Nihil e, anche il primo da lei pubblicato. (Qui devo rettificare: il primo in assoluto è "La maledizione dello Yorkshire", "Mandy" è il secondo)
Mandy è un libro semplice e complesso allo stesso tempo; i temi trattati non sono né banali né leggeri ma, allo stesso tempo, il ritmo veloce ed incalzante lo rende più scorrevole e meno introspettivo.
Vi riporto ciò che dice l'autrice riguardo ai suoi libri:
In molti dicono che i miei libri ricordano dei fumetti o dei film per quanto siano agevoli da leggere.
Ho letto diversi fumetti da bambina, e i film sono e restano una mia grande passione.
Sicuramente hanno influenzato il mio modo di scrivere. Ma mai quanto il mio blog! Il web ti impone brevità e velocità. Chi cerca una notizia la vuole in tempo reale e senza troppi fronzoli.
A queste esperienze devo aggiungere amici e parenti pigrissimi nella lettura, che a suon di "Non fare troppe pagine, altrimenti chi lo legge?!", "Non fare un libro palloso!", "Come odio quelle lunghe descrizioni inutili!" e altre frasi simili, mi hanno dato la forza di tentare. Il mio stile breve poteva funzionare.
Ecco, come sempre l'autrice riesce ad esprimere esattamente ciò che penso anche io. L'idea del fumetto è venuta immediatamente in mente anche a me (e ho letto solo ora quanto appena riportato), sicuramente il bagaglio letterario della scrittrice ha influito molto sulla sua scrittura, com'è giusto che sia.
Per quanto riguarda la brevità e l'inserire solamente i fattori fondamentali concordo ancora, anche se, come sapete, io mi ritrovo nella schiera dei lettori che preferisce l'approfondimento e la lentezza, ma questi sono gusti.
Si può dire, infatti, che il ritmo del racconto sia assolutamente veloce, sicuramente non ci si annoia mai e si finisce il libro molto velocemente.
La trama, intesa, come idea iniziale mi è piaciuta perché riporta anche spunti di riflessione interessanti e, anche se ricorda ovviamente i noir più famosi (immediatamente mi è sovvenuto, ad esempio, Ed McBain) l'ho trovato originale scritto da un'autrice (donna!) ed italiana.
Lo svolgimento a me che apprezzo le lungaggini, è sembrato troppo affrettato. Tutto succede in pochissimo tempo e non ho fatto in tempo ad assaporare al massimo ogni momento. L'idea dell'autrice da quanto si evince dalle frasi sopracitate era quella di approcciarsi ad un pubblico che ricerca la brevità e le poche descrizioni ed è pienamente riuscito. Io, però, devo valutarlo considerando anche il mio gusto personale, e sento che il libro mi sarebbe piaciuto ancora di più se, invece, vi fossero state più introspezioni e descrizioni.
I personaggi vengono ben caratterizzati ma, a causa della brevità del testo, non approfonditi. Capiamo le loro ragioni, conosciamo le loro vite (dei due protagonisti più che altro, gli altri sono più marginali nella storia) ma non si entra in empatia con loro, nonostante i presupposti ci siano perché le dinamiche create dalla scrittrice sono interessanti.
Lo stile, proprio perché mi ricordava un fumetto, mi è piaciuto perché particolare e assolutamente diverso da quello che si può trovare in altri autori, emergenti e non. L'autrice ha una firma stilistica che si distingue, cosa non da tutti.
L'ambientazione non è particolarmente descrittiva ma rende assolutamente bene l'idea di NihilVille e perciò la ritengo un punto a favore, specialmente considerando che anche i due successivi libri sono ambientati in questa città ed è piacevole per il lettore riconoscere l'ambientazione e tornare con altre storie in un luogo che si è immaginato. Un'idea che mi è piaciuta molto e ritengo molto azzeccata.
L'atmosfera da una parte mi è piaciuta perché, come ho già detto, i temi trattati sono interessanti e sono sicura che con un maggior approfondimento mi avrebbero fatto emozionare. Essendo, però, un libro molto veloce ha impedito a me che, invece, sono parecchio lenta a commuovermi e ad empatizzare di entrare veramente dentro il significato delle parole, tanto da emozionarmi per quello che succedeva.
Lo consiglio perché si tratta di una lettura diversa dalle altre, veloce, scorrevole e anche con buoni spunti narrativi. Personalmente sarei curiosa di leggere anche gli altri libri dell'autrice perché la trovo molto originale nel modo e allo stesso tempo molto classica nei temi, connubio che non mi pare niente male per leggere opere nuove e fresche.
Colgo l'occasione per ringraziare ancora una volta gli autori di queste attente recensioni.
Grazie! ❤️