Una Giornata Autore tutta per me

Cari Nihiller, vi racconto una nuova avventura.
Più o meno una settimana fa ho ricevuto un invito che non potevo rifiutare: poter raccontare di me e di un mio libro a scelta per tutta la giornata di sabato (25/07/2020)! 
No, decisamente, non capitano tutti i giorni offerte così!

Come funziona una Giornata Autore? A volte è semplicissimo, gli amministratori del gruppo Facebook scrivono un post del tipo: "Oggi sarà con noi X, fategli tutte le domande che volete nei commenti e vi risponderà". Fine, stop.

Ma le super amministratrici di "It's a Life I dream..." (in particolare ringrazio moltissimo Cristina Tata e Jessica Maccario 💗) hanno organizzato una giornata molto più originale e divertente! Hanno corso il rischio di lasciarmi il via libera 😅 per tutta la mattina, sei post scritti e pensati in massima libertà.
Nel pomeriggio, Cristina ha pubblicato una mia intervista, ma senza alcune parole! Compito dei membri del gruppo scoprire le parole mancanti! Chi ne indovinava di più, vinceva il mio ebook. Un gioco molto carino, non trovate? E non così semplice come può sembrare... nemmeno io mi ricordavo tutte le parole giuste! 😄 Sono un caso disperato, lo so!




Per vincere l'ebook ormai è tardi... è già nella mani della vincitrice! 😁 Però posso riproporvi i miei contenuti.

Come primo post, ovviamente mi sono presentata. Non è facile riassumere il mio percorso, ma spero di essermela cavata bene: 

Buongiorno a tutti!

Come state? Spero allegri e sereni. Magari in viaggio verso il mare o qualche altra meta, ma sempre disponibili a dare un’occhiata sul gruppo, vero?

Dai! Oggi, ci sarò io a farvi compagnia!

Ringrazio moltissimo il super staff delle amministratrici per l’invito. È la prima volta che ho un’occasione simile e… forse dovrei ricominciare dalla più classica delle presentazioni. Molti di voi non sanno nulla di me.

Ok, mi chiamo Anna Nihil, scrivo da più di dieci anni e ho pubblicato tredici romanzi.

Ho iniziato con un chick-lit (“La maledizione delloYorkshire”), poi mi sono dedicata ai noir (“Mandy”, “La figlia di Satana”, “Il trio delle meraviglie”). Tra un noir e l’altro mi sono concessa delle incursioni nel fiabesco con “Luna”, “L’unica notte” e “Angelica Sfuggente”.

Nel 2014 decido di affrontare la sfida più difficile: scrivere un romanzo storico! Un’impresa tanto impegnativa quanto emozionante. Desideravo da una vita scrivere un romanzo ambientato durante la rivoluzione francese! E così, tra ricerche e viaggi è nato “Rivoluzione”.

Stesso avventuroso procedimento per “La rivincita di MonnaLisa”. In questo caso, è stato veramente incredibile come mi sia imbattuta in questa storia! Tanto che non ho potuto fare a meno di raccontarlo per filo e per segno nelle note a fine libro.

Nel 2018 mi dedico al “restauro” dei miei scritti giovanili, unisco in un unico libro i miei tre noir (“Benvenuti a NihilVille”) e i miei libri fiabeschi (diventati quattro con l’aggiunta di “Malisa e il lupo”) nel volume “4 fiabe per Te”.

Sempre nel 2018 riesco a pubblicare finalmente Mettici unapietra sopra. Il libro che sarà protagonista di questa nostra giornata insieme. Per ben 4 volte l’ho finito e poi riscritto da zero! La protagonista ha cambiato aspetto, età, carattere e lavoro ogni volta. Anche la struttura del testo è cambiata ogni volta drasticamente. Non era un libro facile da scrivere, perché non lo era il suo tema. Non volevo un libro “piagnisteo”, ma un libro capace di coinvolgere e ridare speranza.

Nel 2019 pubblico “Confessioni tra donne”. Con questo libro torno a Parigi (dopo “Rivoluzione”), ma in tempi moderni, non per questo più facili… anzi, abbastanza inquietanti da essere perfetti per thriller.

E quest’anno? Tante trame abbozzate, ma nessun nuovo libro in arrivo. In compenso sto lavorando a un progetto attinente alla scrittura… di cui spero potervi dare presto notizia! 


Nel secondo post, c'era il BookTrailer di "Mettici una pietra sopra". Volutamente semplice, rudimentale, dai colori sgargianti… insomma, molto anni ’90! La storia di Irina ci riporta infatti nel 1995: https://www.youtube.com/watch?v=fQW8JX8hYKY

A seguire due estratti del libro.

*Sono due giorni che mi comporto come una matta. Occhialoni da sole, i capelli raccolti sotto un berretto da baseball, sempre pronta a nascondermi dietro piante o colonne pur di sfuggire a Mike. Appena mi sveglio, mi preparo alla svelta ed esco. Cerco di fare la turista, ma a differenza dei tipici vacanzieri, che girano con le macchine fotografiche appese al collo, le mappe della città e l’orologio al polso per rispettare gli orari di apertura dei musei, io vago senza meta come uno dei tanti gatti randagi per la città. Mi muovo con calma e pigrizia. Cerco posti tranquilli. La gente attorno mi è indifferente. Guardo chi mi passa accanto o mi arriva di fronte giusto quel tanto per capire se hanno intenzione di scipparmi o no. Evito di dare confidenza persino a quei bambini impiccioni, che anche se non ti conoscono ti indicano o ti sorridono, io li ignoro.

Ieri, stavo per i fatti miei, seduta sui gradini di Piazza di Spagna e una bambina non la smetteva di fissarmi.

“Che vuoi?”

“Vuoi essere la mia Barbie?” mi ha chiesto con quella sua vocina antipatica.

“Ma vattene!” le ho risposto. Ha iniziato ad arricciare le labbra, ha inumidito gli occhi ed è scoppiata in un pianto disperato. “Piangi pure, non mi importa!”. Ha urlato ancora di più. “Te ne vuoi andare? Va’ da mamma! Va’!”. Sempre piagnucolando è scappata via e non l’ho più rivista, per fortuna. Bambini odiosi… incapaci di stare tranquilli e fermi vicino alle loro madri. Madri odiose, incapaci di badare ai loro figli… e mi hanno rovinato la vita…*

Cosa intende con “rovinato la vita”?! Come è possibile? Vi toccherà leggere il libro (o l’ebook) per scoprirlo.

 


Avete letto di Irina scambiata per una Barbie (la bambola più amata e contestata degli anni ’90). Irina la immagino così, più o meno come si vede nella foto in basso, forse con qualche centimetro in meno di gambe… madre natura ha davvero esagerato con quella modella! Vabbè… forse è l’invidia che parla…

Se vi dico: Moda anni ’90. Cosa vi viene in mente? Zeppone, colori assurdi, ombelico scoperto, pantaloni larghi, treccine nei capelli… divertitevi a dirmi la vostra!

Sono stati anni di grande successo per la moda italiana nel mondo. Il vestito della foto ne è un esempio, è un Versace. Ho sempre amato i loro capi, e mi sono tolta lo sfizio di far indossare a Irina proprio quell’abito in una serata molto particolare. Ecco l’estratto da “Mettici una pietra sopra”:

*Ero bellissima, camminavo con disinvoltura su tacchi altissimi che rendevano ancora più lunghe le mie gambe perfette. Indossavo un abito corto, ma con un lungo ed elegante drappeggio che scendeva dalla mia spalla sinistra. Il vestito era di un delicato azzurro acquamarina, in stile impero. Una russa, metà italiana, cresciuta a Londra, vestita da dea greca. So che può sembrare assurdo, eppure il risultato era strabiliante. Mike aveva preso contatti con lo stilista italiano Gianni Versace, famoso per il suo tocco inconfondibile e per aver lanciato top-model come Naomi, Claudia, Cindy e Carla. Solo dopo aver guardato qualche mia foto sui giornali, lo stilista decise di regalarmi l’abito, che accettai senza esitare un secondo!

Mi sentivo bellissima e mi veniva da ridere davanti ai fotografi. Pensavo: “Questi cretini che ho attorno non sanno dove guardarmi prima. Gambe, sedere, seno, difficile scegliere, eh?”. Lo sentivo che avrebbero tutti voluto invitarmi a casa loro, però appena incontravano il mio sguardo, accentuato da un freddo ombretto bianco, decidevano di stare alla larga. Avevo il perfetto sguardo da stronza. Senza una parola, in una sola occhiata, glielo dicevo chiaramente che non li avrei amati mai. “Statemi alla larga perché vi userò e vi getterò, vi tratterò di merda perché è così che mi sento”. Quello era il mio stato d’animo. Pensavo a Niko e a quanto avrei voluto fargliela pagare per il suo vile tradimento.*

C’è un Mike (estratto precedente) da cui scappa e un Niko che l’ha tradita. La faccenda si fa sempre più complicata…

 


Come penultimo post, una spiegazione sul titolo:

“Mettici una pietra sopra”, oltre che il titolo del mio libro, come ben sapete, è una delle più comuni “frasi fatte” o “di circostanza”, che dovrebbero consolare, ma non consolano per niente.

Irina ha un’idea ben precisa a riguardo: *Tutte queste frasi non mi sono affatto di consolazione, per me nascondono tutte lo stesso messaggio subliminale: “Sta zitta che non mi va proprio di sentirti frignare e sorbirmi i tuoi problemi.”*

Ne ha sentite tante Irina, ma “mettici una pietra sopra” è la sua frase più odiata.

E la vostra?

La mia è “Guarda che ci sono tanti che stanno peggio di te”.

Perché in un colpo solo mi si accusa di essere giù di morale senza motivo e di essere egoista, perché non penso ai tanti in difficoltà nel mondo. E intanto il mio problema rimane. Per quanto piccolo, misero, rispetto alle disgrazie del mondo, è pur sempre qualcosa di cui voglio liberarmi, e con quella frase non ottengo nessuna soluzione.


Infine, stanca ma soddisfatta, ho condiviso il video della rubrica #2minutidi dove leggo l'incipit del libro: https://ilibridianna.blogspot.com/2020/01/2-minuti-di.html Ho salutato tutti con tanto affetto e lasciato spazio al quiz! 😀



Che bella esperienza! Ancora un grandissimo grazie alle amministratrici di "It's a Life I dream..."! Cercate il gruppo su Facebook! Merita di crescere per l'attenzione e la qualità dei contenuti.





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