Come si scrive un romanzo?

Questa è una domanda che arriva puntualmente a ogni presentazione di un libro. 
“Come scrivi i tuoi romanzi?” o più in generale: “Come si scrive un romanzo?”. 

Io vi dico il mio metodo, anche se credo sia un metodo da pazzi! Non lo consiglierei a nessuno. 

Alcuni dei miei libri: La rivincita di Monna Lisa, Rivoluzione, Benvenuti a NihilVille e 4 Fiabe per Te


Vivo la mia vita, poi a un certo punto, una frase di un amico, una notizia sentita, qualcosa che ho studiato si mischiano magicamente tra loro creando una scena. 
Inizio a pensare ai personaggi coinvolti, chi sono e come sono arrivati a quel punto. 
Arrivano altre scene, altri dettagli, un po’ alla volta metto insieme i pezzi della storia. 

Quando credo di avere un’idea abbastanza precisa, prendo carta e penna e traccio una scaletta.
Esempio: 
Capitolo 1 – scrivo di questo e questo. 
Capitolo 2 – succede questo 
Capitolo 3 – succede quest’altro 
E via così. 

Difficilmente questa scaletta subirà grandi variazioni. Mi è capitato di aggiungere qualche capitolo o di dividere in due capitoli una narrazione che avevo previsto in un solo capitolo… ecco, al massimo aggiungo, ma non elimino niente. 
La scaletta già rappresenta l’essenza, tutti i passaggi di vitale importanza per il romanzo. 

E fin qui, il romanzo è stato solo progettato. 

Appena ho tempo, concentrazione e ispirazione, apro il computer e inizio a scrivere. In genere, parto dal primo capitolo. Poi passo al secondo? E dopo il secondo il terzo? Non è detto. Può succedere, ma anche no. Dopo il primo capitolo, potrei sentire di avere delle idee giuste per il nono capitolo… e lo scrivo! Sì, saltando, per il momento, gli altri capitoli. 

Diventa come completare un puzzle. So quale risultato voglio raggiungere e per riuscirci metto insieme i pezzi che trovo, nell'ordine in cui il caso me li fa trovare. 

Completato il romanzo, editing, editing, editing… insomma, correzione del testo a tutta forza! 
È la parte più stressante perché è molto ripetitiva e richiedere una grande concentrazione. Non ci si limita ad andare a caccia di refusi e sviste grammaticali, ma si cerca di raffinare sempre più il testo per renderlo degno di essere pubblicato. 

Questo è il mio metodo. 

Di tanto in tanto seguo dei corsi di scrittura, con la speranza di scoprire qualche buon suggerimento per alleggerire il “peso” dello scrivere… tutto inutile! Non c’è trucco, non c’è tecnica, non c’è via di fuga da un impegno costante che occupa mesi, spesso anche anni. 

Se non ami davvero la tua storia non riuscirai mai a scriverla. Questa è la verità.



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