L’altro ieri (2 giugno 2019) sono stata a Norcia.
Una bellissima cittadina, resa ancora più radiosa da un sole d’inizio estate che illuminava le stradine e l’accogliente piazza con la statua di San Benedetto.
Lungo il corso Sertorio tanti negozi, per lo più norcinerie con i prodotti tipici, e dei bar con ottimi dolci e gelati.
In questo splendido scenario, che sì, ok, avrebbe potuto turbare i vegani, quello che ha turbato me sono stati i tubi e le sbarre di ferro che impacchettano e sorreggono quello che è rimasto delle strutture più antiche.
Nello specifico, della Chiesa di San Benedetto è rimasto ben poco. Solo la facciata.
Ricordate che Norcia è stata colpita dal terremoto nel 2016?
Ricordate quel terribile periodo dall'agosto 2016 al gennaio 2017 in cui il centro Italia è stato martoriato da terremoti continui?
Amatrice, Arquata del Tronto, Accumuli, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Montereale, Capitignano, Cagnano Amiterano… l’hotel di Rigopiano, distrutto dalla neve e dal terremoto, un mix letale che ha creato la slavina che l’ha sepolto.
Quei tremendi mesi, se i conti sono giusti, hanno portato a 41.000 sfollati, 388 feriti e 303 morti.
Ricordate?
Ve lo chiedo perché non se ne parla più e qualcuno potrebbe essersene dimenticato. Ho notato che la memoria di alcune persone è molto labile.
Sapevate che il primo giugno hanno organizzato una protesta, “Raccordiamoci”?
Sono mesi che cercano di ottenere l’attenzione del Governo.
Non lo sapevate, immagino.
A Norcia ho visto degli striscioni sui balconi con su scritto: “Ricostruzione, chi l’ha vista?”; “3 Governi e 3 Commissari solo promesse. Vergogna”; “Sbloccate la ricostruzione. Siamo stati dimenticati”. Le lenzuola bianche sono ormai uno dei più forti sistemi di protesta, perché quel lenzuolo, legato al balcone, può essere fotografato e diventare virale sui social portando lontano il suo messaggio (#lenzuolibianchi).
Nel terremoto di Norcia del 30 ottobre del 2016 non ci furono vittime e i danni, rispetto ad altre cittadine, sono stati contenuti... ma ci sono!
In casi come questo ciò che bisogna fare è: ripristinare la viabilità, dare ai privati degli alloggi d’emergenza e gli aiuti necessari per restaurare le loro case. Riguardo i beni artistici, grazie a documenti e foto, non è così complicato pensare a una ricostruzione fedele. Il miglior progetto di ricostruzione si aggiudica l’appalto e via con i lavori. Perché noi siamo famosi nel mondo per il nostro patrimonio artistico e non possiamo perderlo, giusto?
Bene, in un mondo perfetto, tutto questo sarebbe successo già da tempo.
Non dico subito, in quell'ottobre del 2016… ma almeno nel 2017, cavolo… sì, dei passi avanti sono stati fatti, e ci mancherebbe! Però, siamo nel 2019 e abbiamo ancora monumenti e case pericolanti, senza nessuna notizia certa sul loro possibile futuro.
I terremotati di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo (quest’ultimi in una situazione difficile già da molto tempo prima, dal 2009!) non chiedono l’impossibile. Stiamo parlando di costruzioni fatte da uomini… quindi gli uomini possono ricostruirle! Semplice, elementare. Se solo non gli fosse impedito… da cosa? Da documenti e carte bollate. Dai, è assurdo. In situazioni straordinarie non si può seguire il normale iter burocratico, che, ahimè, si è sempre dimostrato infernale, senza senso e ottimo per spezzare le gambe a qualsiasi buona iniziativa. Mi sa che dobbiamo rivedere un po’ il sistema, in generale!
Per quello che può valere, hanno tutta la mia solidarietà.
#comitatorinascita #lenzuolibianchi #norcia #centroitalia #rinascita #SbloccateLaRicostruzione