A Gennaio con il decreto legge Lorenzin del 2017, la
professione di Psicologo ha ottenuto la qualifica di professione sanitaria. Ottimo,
no? A questa buona notizia è seguito il decreto ministeriale del 23/12/19,
firmato dall’ex Ministro dell’Istruzione Fioramonti, che ha reso il corso di
Psicologia a frequenza obbligatoria e quindi incompatibile con gli atenei
telematici.
Il provvedimento è stato accolto con favore da alcuni psicologi,
che mi fanno dubitare seriamente delle loro capacità, vista l'inesistente umana
comprensione nei confronti dei loro stessi colleghi che si sono sentiti
screditati di colpo, dopo anni di sacrifici, solo per aver scelto un metodo di
studio diverso.
Sminuire una laurea telematica è un'enorme ingiustizia.
Le differenze tra un corso di laurea che definirò “tradizionale”
per intenderci, e un corso di laurea telematica sono minime.
In entrambi i casi gli studenti devono studiare e comprare
tanti e costosi testi. Devono seguire le lezioni e prendere appunti.
Alla “tradizionale” se uno studente si addormenta, può
confidare sugli appunti o le registrazioni di un collega in gamba. Lo studente
telematico può contare solo su se stesso, mettere in pausa il video, prendere
un caffè, darsi due schiaffi e riprendere a seguire la lezione.
Gli esami per tutti gli studenti sono sempre in presenza!
E vi dirò, gli studenti telematici sono svantaggiati.
Possono scegliere tra il mettersi in viaggio e dare l'esame
orale, oppure tenere l'esame scritto in una sede più vicina alla loro città.
All'esame orale, lo sapete bene, ci si può giocare la carta
della simpatia, della seduzione, della pietà, si può abilmente tergiversare sull'argomento
e, soprattutto, in un esame orale non si notano le è senza accento, le ha senza
h, le virgole e i punti messi a caso, le doppie mancanti, e dovesse anche
sfuggirvi un congiuntivo sbagliato potete giustificarvi con l'emozione, con una
distrazione nell'enfasi del discorso.
Nell'esame scritto - che non è a crocette!! Toglietevi dalla
testa questa leggenda metropolitana! - gli strafalcioni grammaticali si notano
tutti. E sono punti in meno! Non si può divagare, sarebbe andare fuori tema. A
domande precise bisogna dare risposte precise. E scordatevi di giocarvi la carta
simpatia o tenerezza.
Adesso, gli studenti telematici vi sembrano ancora così
avvantaggiati?
L’Università costa sempre tanti soldi e sacrifici. L'unico
vantaggio è il modo di seguire la lezione, che consente la massima libertà di
poter organizzarsi le giornate, e la bellissima possibilità di non dover
abbandonare la propria città.
Quello che manca alle telematiche non è una buona didattica,
che è pari alle università statali e/o private.
Manca la socializzazione e quel divertimento che ne consegue.
Ho seguito tantissimi corsi online e in presenza. Anche sulla
stessa materia. Temendo di non aver fatto abbastanza online, per questo assurdo
pregiudizio che la società ti mette addosso sottovalutando la formazione
telematica, ho ripetuto dei corsi in presenza.
Così ho scoperto che i miei sensi di colpa erano del tutto immotivati.
A livello didattico spesso ho trovato più completi i corsi online, dove le
lezioni seguono una scaletta infallibile. In presenza le lezioni possono
prendere forme diverse, le domande e le richieste degli alunni possono
modificare il percorso, far saltare alcuni argomenti.
Dobbiamo smetterla di sminuire l’istruzione online. È una
grande occasione che le nuove tecnologie ci offrono e dobbiamo sfruttarla al
meglio.
Ogni Università, ogni corso scolastico dovrebbe poter
offrire un servizio telematico. Disguidi e assenze per un qualsiasi motivo possono
capitare a chiunque!
Vediamo la situazione di questi giorni. Per evitare il
diffondersi del coronvirus si è pensato subito di chiudere le scuole. E come si
fa? Per quanto tempo dobbiamo lasciare bambini e ragazzi senza un’istruzione?
Al Tg hanno mostrato come ALCUNI insegnanti e alunni di
buona volontà si siano organizzati con Skype per delle lezioni a distanza. Ma
gli altri?
Se fosse stata già prestabilita per ogni scuola una modalità
telematica per far fronte alle esigenze di alcuni alunni in difficoltà, o in
occasione di qualche nevicata che dura più del previsto… adesso la situazione non
sarebbe così drammatica. Avremmo avuto già una soluzione almeno per alunni e
studenti.
Viva i corsi in presenza per la compagnia! E quanto di bello
nasce dal relazionarsi con gli altri!
Ma non buttiamo fango sulle competenze acquisite online, non
valgono meno.
Internet è uno strumento straordinario, usiamolo bene. Cosa
c'è di meglio che usarlo per imparare?!
La differenza tra una buona o una cattiva istruzione, come
al solito, non la fa il mezzo (telematico o no) ma il maestro!
Chiedo al Ministro dell'Istruzione di rifletterci su. Non togliamo possibilità di studio, ma aumentiamole! Rendiamole meno dispendiose! I tempi sono maturi per una rivoluzione tecnologica del sistema scolastico e universitario.